La Transizione ecologica tra nuovo ministero e Palazzo Chigi
Lo schema di decreto sul tavolo del Consiglio dei ministri
24 febbraio 2021
Le dg energetiche del Mise passano al Mite. Nasce il Cite, comitato di Palazzo Chigi che dovrà scrivere il Piano per la transizioneLe direzioni “energetiche” del Mise saranno trasferite al ministero per la Transizione ecologica, ma al centro delle politiche del governo Draghi sulla transizione ecologica c’è il Cite, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica, incardinato a Palazzo Chigi, che dovrà mettere a punto un Piano per la transizione ecologica.
È quanto si legge nella nuova bozza di decreto-legge di riordino dei ministeri che dovrebbe essere approvato dal prossimo Consiglio dei ministri, non ancora convocato. La precedente bozza era ancora dunque molto preliminare.Le due direzioni del Mise trasferite al Mite sono la Direzione generale per l’approvvigionamento, l’efficienza e la competitività energetica (attualmente diretta da Sara Romano) e la Direzione per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari (attualmente guidata da Gilberto Dialuce), conla relativa dotazione organica e con i relativi posti di funzione di dirigente di livello generale e non generale.Il provvedimento istituisceinoltre, presso la Presidenza del Consiglio, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione.
Il Comitato, si legge, è composto dal Presidente del Consiglio, dal ministro della Transizione ecologica, dal ministro dell’Economia, dalministro dello Sviluppo economico, dal ministro delle Infrastrutture e trasporti e dal ministro delle Politiche agricole. Il Cite èpresieduto dal Presidente del Consiglio o, in sua vece, dal ministro della Transizione ecologica.Il Cite dovrà approvare entro tre mesi il Piano per la transizione ecologica, al fine di coordinare le politiche in materia di mobilità dolce e sostenibile, contrasto al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo, risorse idriche e relative infrastrutture, qualità dell’aria, economia circolare. Il Piano dovrà individuare le azioni, le misure, le fonti di finanziamento, il relativo cronoprogramma, nonché le amministrazioni competenti all’attuazione delle singole misure. Il Cite dovrà approvare le proposte per la rimodulazione deisussidi ambientalmente dannosi. Con Dpcm sarà inoltre istituito un Comitato tecnico di supporto del Cite, composto da un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri e da un rappresentante per ciascuno dei ministeri, designati dairispettiviministri, con il compito di istruire le questioni all’ordine del giorno del Cite. Il Cite avrà un regolamento approvato con Dpcm suproposta del ministro per la Transizione ecologica. Le sue delibere saranno pubblicate in Gazzetta Ufficiale. LaPresidenza del Consiglio assicura il supporto tecnico e organizzativo alle attività del Cite.
Tornando al Mite, il nuovo dicastero dovrà: definire gli obiettivi e le linee di politica energetica e mineraria nazionale e i provvedimenti ad essi inerenti; i rapporti con organizzazioni internazionali e rapporti comunitari nel settore dell’energia; l’attuazione dei processi di liberalizzazione dei mercati energetici e promozione della concorrenza nei mercati dell’energia e tutela dell’economicità e della sicurezza del sistema; l’individuazione e lo sviluppo delle reti nazionali di trasporto dell’energia elettrica e del gas naturale e definizione degliindirizzi per la loro gestione; politiche di ricerca, incentivazione e interventi nei settori dell’energia e delle miniere;la ricerca e coltivazione di idrocarburi e risorse geotermiche; la normativa tecnica, area chimica, sicurezza mineraria, escluse lecompetenze in materia di servizio ispettivo per la sicurezza mineraria e di vigilanza sull’applicazione della legislazione attinente alla salute sui luoghi di lavoro, e servizi tecnici per l’energia; la vigilanza su enti strumentali e collegamento con le società e gli istituti operanti nei settori dell’energia; gestione delle scorte energetiche nonché predisposizione ed attuazione dei piani di emergenza energetica; le agro-energie; i piani in materia di emissioni nel settore dei trasporti, di combustibili alternativi e delle relative reti e strutture di distribuzione; qualità dell’aria, politiche di contrasto ai cambiamenti climatici e per la finanza climatica e sostenibile e il risparmio ambientale anche attraverso tecnologie per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra; gestione dei rifiuti; tutela delle risorse idriche e relativa gestione, fatta salva la competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali; promozione di politiche di sviluppo durevole e sostenibile, nazionali e internazionali; politiche di promozione per l’economia circolare e l’uso efficiente delle risorse, fatte salve le competenze del Ministero dello sviluppo economico; coordinamento delle misure di contrasto e contenimento del danno ambientale e bonifica dei siti inquinati; sorveglianza, monitoraggio e recupero delle condizioni ambientali conformi agli interessi fondamentalidella collettività e all’impatto sull’ambiente.